Pavimenti in Resina: quali sono le tipologie più utilizzate?
Negli ultimi anni, i pavimenti in resina si sono affermati come una delle soluzioni più moderne e versatili in edilizia. Eleganti, resistenti e facili da mantenere, sono ideali sia per ambienti privati che professionali. Se stai pensando di rinnovare i tuoi spazi o sei in fase di progettazione, conoscere le principali tipologie di resina può aiutarti a fare la scelta più adatta alle tue esigenze.
Ma cosa sono esattamente i pavimenti in resina e quali sono le varianti più diffuse? Vediamolo insieme.
La resina è un materiale tecnico che permette di ottenere superfici continue, senza fughe, donando un aspetto moderno e minimalista agli ambienti. È apprezzata per la sua resistenza meccanica, la facilità di pulizia e la capacità di adattarsi a diversi contesti architettonici. Inoltre, grazie alla varietà di finiture disponibili, consente un alto grado di personalizzazione.
In edilizia, le resine più comuni per pavimentazioni sono tre, ciascuna con caratteristiche e campi d’applicazione differenti:
Resina epossidica
È la scelta ideale per ambienti industriali o commerciali grazie alla sua altissima resistenza. Garantisce un risultato uniforme, lucido o opaco, ed è particolarmente adatta a laboratori, garage o locali tecnici.
Resina poliuretanica
Più elastica rispetto alla precedente, si presta meglio ad ambienti soggetti a sbalzi termici o esposizione solare. Viene spesso utilizzata in terrazzi, ambienti esterni o zone giorno di abitazioni private.
Resina decorativa (microresina)
Perfetta per interni dal design curato. Viene applicata in strati sottilissimi, anche sopra piastrelle esistenti, ed è ideale per bagni, cucine e open space. Le finiture possono richiamare il cemento, il metallo o le texture naturali.
La scelta del giusto tipo di pavimento in resina dipende da vari fattori: la destinazione d’uso dello spazio, il livello di calpestio, le condizioni ambientali (umidità, luce solare) e naturalmente l’effetto estetico desiderato.
Un buon consiglio è affidarsi a professionisti del settore, in grado di valutare la soluzione tecnica più adatta e garantire un risultato impeccabile, durevole nel tempo.
Una delle domande più frequenti riguarda il prezzo dei pavimenti in resina. Il costo può variare sensibilmente in base a diversi fattori, tra cui:
la tipologia di resina utilizzata (epossidica, poliuretanica, decorativa);
la superficie da trattare;
le condizioni del sottofondo;
il livello di personalizzazione e finitura richiesto.
In media, il costo di un pavimento in resina parte da circa €50 al mq, ma può superare anche i €100 al mq per lavorazioni complesse o finiture di design. Per superfici più ampie o interventi su locali tecnici, i prezzi possono scendere leggermente.
Il consiglio è sempre quello di richiedere un sopralluogo e un preventivo dettagliato, così da avere un’idea chiara dei costi e delle opzioni disponibili.
Le tempistiche per la posa di un pavimento in resina dipendono da vari elementi: tipo di resina scelta, condizioni del fondo, numero di strati e finiture richieste. In generale, i tempi sono piuttosto rapidi rispetto ad altri tipi di rivestimenti.
In condizioni standard, la posa completa di un pavimento in resina richiede dai 3 ai 5 giorni lavorativi. Questo intervallo può includere:
la preparazione del supporto (pulizia, levigatura, eventuale primer);
l’applicazione dei vari strati di resina;
l’asciugatura e la polimerizzazione (che può variare in base alla temperatura e all’umidità).
Per superfici molto estese o per resine decorative con lavorazioni particolari, potrebbe essere necessario qualche giorno in più. Dopo la posa, il pavimento è calpestabile leggermente dopo 24-48 ore, ma si consiglia di attendere almeno 5-7 giorni per un uso completo, specialmente in ambienti ad alto traffico.
Molto spesso chi cerca una superficie continua, moderna ed elegante si trova a scegliere tra due soluzioni molto simili all’apparenza: resina e microcemento. Ma quali sono le reali differenze tra questi due materiali?
La resina è un materiale sintetico (epossidico, poliuretanico, ecc.) che si applica in strati sottili per ottenere superfici lisce, impermeabili e altamente personalizzabili.
Il microcemento, invece, è un rivestimento a base cementizia miscelata con polimeri. Mantiene una texture più naturale e materica, simile al cemento tradizionale, ma molto più sottile.
La resina offre un risultato più omogeneo e “plastico”, disponibile in finiture lucide, opache o decorative, ideali per design contemporanei o industriali.
Il microcemento ha un look più “grezzo” e artigianale, con venature e sfumature irregolari, perfetto per chi cerca un effetto cemento naturale e caldo.
I pavimenti in resina sono molto resistenti agli agenti chimici, impermeabili e facilmente igienizzabili, quindi ideali anche in ambienti industriali o professionali.
Il microcemento è resistente ma più poroso, quindi può richiedere una maggiore protezione superficiale e manutenzione periodica per ambienti umidi o soggetti a macchie.
Entrambi i materiali sono perfetti per creare superfici continue e senza fughe, ma la scelta dipende dallo stile desiderato, dall’uso previsto e dal budget.
Se desideri un effetto elegante, impermeabile e di lunga durata, la resina è la scelta ideale. Se invece preferisci un effetto cemento più naturale e artigianale, il microcemento può offrire un risultato estetico unico.
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