Pavimenti in Resina: quali sono le tipologie più utilizzate?

Negli ultimi anni, i pavimenti in resina si sono affermati come una delle soluzioni più moderne e versatili in edilizia. Eleganti, resistenti e facili da mantenere, sono ideali sia per ambienti privati che professionali. Se stai pensando di rinnovare i tuoi spazi o sei in fase di progettazione, conoscere le principali tipologie di resina può aiutarti a fare la scelta più adatta alle tue esigenze.

Ma cosa sono esattamente i pavimenti in resina e quali sono le varianti più diffuse? Vediamolo insieme.

Perché scegliere i pavimenti in resina

La resina è un materiale tecnico che permette di ottenere superfici continue, senza fughe, donando un aspetto moderno e minimalista agli ambienti. È apprezzata per la sua resistenza meccanica, la facilità di pulizia e la capacità di adattarsi a diversi contesti architettonici. Inoltre, grazie alla varietà di finiture disponibili, consente un alto grado di personalizzazione.

Soggiorno moderno con pavimenti in resina grigio chiaro effetto cemento, alternativa elegante ai pavimenti microcemento. Soluzione ideale per ambienti contemporanei, con indicazioni sul costo pavimento in resina per ristrutturazioni di interni.

Le tipologie più usate per i pavimenti in resina

In edilizia, le resine più comuni per pavimentazioni sono tre, ciascuna con caratteristiche e campi d’applicazione differenti:

  1. Resina epossidica
    È la scelta ideale per ambienti industriali o commerciali grazie alla sua altissima resistenza. Garantisce un risultato uniforme, lucido o opaco, ed è particolarmente adatta a laboratori, garage o locali tecnici.

  2. Resina poliuretanica
    Più elastica rispetto alla precedente, si presta meglio ad ambienti soggetti a sbalzi termici o esposizione solare. Viene spesso utilizzata in terrazzi, ambienti esterni o zone giorno di abitazioni private.

  3. Resina decorativa (microresina)
    Perfetta per interni dal design curato. Viene applicata in strati sottilissimi, anche sopra piastrelle esistenti, ed è ideale per bagni, cucine e open space. Le finiture possono richiamare il cemento, il metallo o le texture naturali.

Quale pavimento in resina fa per te?

La scelta del giusto tipo di pavimento in resina dipende da vari fattori: la destinazione d’uso dello spazio, il livello di calpestio, le condizioni ambientali (umidità, luce solare) e naturalmente l’effetto estetico desiderato.

Un buon consiglio è affidarsi a professionisti del settore, in grado di valutare la soluzione tecnica più adatta e garantire un risultato impeccabile, durevole nel tempo.

Quanto costa un pavimento in resina?

Una delle domande più frequenti riguarda il prezzo dei pavimenti in resina. Il costo può variare sensibilmente in base a diversi fattori, tra cui:

  • la tipologia di resina utilizzata (epossidica, poliuretanica, decorativa);

  • la superficie da trattare;

  • le condizioni del sottofondo;

  • il livello di personalizzazione e finitura richiesto.

In media, il costo di un pavimento in resina parte da circa €50 al mq, ma può superare anche i €100 al mq per lavorazioni complesse o finiture di design. Per superfici più ampie o interventi su locali tecnici, i prezzi possono scendere leggermente.

Il consiglio è sempre quello di richiedere un sopralluogo e un preventivo dettagliato, così da avere un’idea chiara dei costi e delle opzioni disponibili.

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Quanto tempo serve per realizzare un pavimento in resina?

Le tempistiche per la posa di un pavimento in resina dipendono da vari elementi: tipo di resina scelta, condizioni del fondo, numero di strati e finiture richieste. In generale, i tempi sono piuttosto rapidi rispetto ad altri tipi di rivestimenti.

In condizioni standard, la posa completa di un pavimento in resina richiede dai 3 ai 5 giorni lavorativi. Questo intervallo può includere:

  • la preparazione del supporto (pulizia, levigatura, eventuale primer);

  • l’applicazione dei vari strati di resina;

  • l’asciugatura e la polimerizzazione (che può variare in base alla temperatura e all’umidità).

Per superfici molto estese o per resine decorative con lavorazioni particolari, potrebbe essere necessario qualche giorno in più. Dopo la posa, il pavimento è calpestabile leggermente dopo 24-48 ore, ma si consiglia di attendere almeno 5-7 giorni per un uso completo, specialmente in ambienti ad alto traffico.

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Pavimenti in Resina o Microcemento? Ecco le differenze principali

Molto spesso chi cerca una superficie continua, moderna ed elegante si trova a scegliere tra due soluzioni molto simili all’apparenza: resina e microcemento. Ma quali sono le reali differenze tra questi due materiali?

1. Composizione

  • La resina è un materiale sintetico (epossidico, poliuretanico, ecc.) che si applica in strati sottili per ottenere superfici lisce, impermeabili e altamente personalizzabili.

  • Il microcemento, invece, è un rivestimento a base cementizia miscelata con polimeri. Mantiene una texture più naturale e materica, simile al cemento tradizionale, ma molto più sottile.

2. Aspetto estetico

  • La resina offre un risultato più omogeneo e “plastico”, disponibile in finiture lucide, opache o decorative, ideali per design contemporanei o industriali.

  • Il microcemento ha un look più “grezzo” e artigianale, con venature e sfumature irregolari, perfetto per chi cerca un effetto cemento naturale e caldo.

3. Prestazioni

  • I pavimenti in resina sono molto resistenti agli agenti chimici, impermeabili e facilmente igienizzabili, quindi ideali anche in ambienti industriali o professionali.

  • Il microcemento è resistente ma più poroso, quindi può richiedere una maggiore protezione superficiale e manutenzione periodica per ambienti umidi o soggetti a macchie.

Entrambi i materiali sono perfetti per creare superfici continue e senza fughe, ma la scelta dipende dallo stile desiderato, dall’uso previsto e dal budget.

Se desideri un effetto elegante, impermeabile e di lunga durata, la resina è la scelta ideale. Se invece preferisci un effetto cemento più naturale e artigianale, il microcemento può offrire un risultato estetico unico.

 

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