Tutto sul certificato di agibilità: normativa, costi, scadenze ed esempi concreti

Il certificato di agibilità (oggi SCA, Segnalazione Certificata di Agibilità) è un documento essenziale per attestare che un immobile soddisfa i requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico. Molto spesso confuso con la abitabilità, il certificato di agibilità è fondamentale per l’utilizzo legale dell’immobile e per operazioni come locazioni o compravendite.

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Differenza tra agibilità e abitabilità

In passato, il termine “abitabilità” era associato agli immobili residenziali e l’agibilità a quelli non residenziali. Tuttavia, dal T.U. Edilizia (D.P.R. 380/2001) in poi, i due titoli si sono sovrapposti e oggi il certificato di agibilità include entrambe le funzioni, senza distinzione terminologica

Durata e decadenza del certificato di agibilità

Il certificato di agibilità non ha una scadenza fissa. Resta valido a tempo indeterminato se l’immobile non subisce modifiche strutturali o di destinazione d’uso. Solo in caso di interventi significativi – come sopraelevazioni, modifiche impiantistiche o ampliamenti – è necessario presentare una nuova SCA.

 

Esempio: Un locale commerciale dotato di agibilità dal 1998 è stato ritenuto valido dal TAR fintanto che non sono state realizzate modifiche sostanziali

Quando è obbligatorio richiedere il certificato di agibilità

Il certificato di agibilità è un documento tecnico-amministrativo che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico e conformità degli impianti in un edificio o in una singola unità immobiliare. La sua richiesta è obbligatoria in specifiche situazioni previste dalla normativa edilizia e urbanistica, poiché senza di esso un immobile non può essere considerato pienamente utilizzabile né idoneo ad accogliere persone.

La richiesta del certificato di agibilità è obbligatoria:

  • Al termine di una nuova costruzione: ogni edificio di nuova realizzazione necessita di agibilità prima di poter essere abitato o utilizzato.

  • Dopo interventi di ristrutturazione rilevante: ad esempio, nel caso di modifiche strutturali, ampliamenti, cambi di destinazione d’uso o rifacimento integrale di impianti.

  • In caso di sopraelevazioni o ampliamenti volumetrici: quando vengono aggiunti piani, locali o superfici coperte, è necessario certificare la conformità anche della parte esistente.

  • In seguito a frazionamenti o fusioni immobiliari: la creazione di nuove unità abitative o la trasformazione degli spazi richiede un nuovo certificato.

Un esempio pratico: se un’impresa costruisce una palazzina, nessun appartamento può essere venduto o abitato senza l’agibilità. Allo stesso modo, un privato che trasforma un magazzino in abitazione deve obbligatoriamente richiederla per rendere legittimo l’uso residenziale.

In sintesi, la richiesta è obbligatoria ogni volta che l’immobile subisce modifiche sostanziali che incidono sulla sicurezza e sull’abitabilità. Senza certificato di agibilità, l’immobile perde valore commerciale e può comportare conseguenze legali in caso di compravendita o locazione.

Procedura e soggetti coinvolti

Oggi il certificato di agibilità non viene più rilasciato dal Comune ma autocertificato tramite SCA. Entro 15 giorni dalla fine dei lavori, il proprietario, il titolare del permesso di costruire o il soggetto SCIA presenta la SCA allo sportello unico edilizio, allegando:

    • documentazione catastale aggiornata;

    • conformità impianti;

    • collaudo statico o dichiarazione di esecuzione lavori;

    • APE e conformità barriere;

    • identificazione del tecnico abilitato

Quanto costa richiedere un certificato di agibilità

Il costo per ottenere il certificato di agibilità varia in base al Comune e alla complessità dell’immobile. Le voci tipiche includono:

VoceImporto Indicativo (€)
Diritti di segreteria16 – 150 €
Marche da bollocirca 16 €
Tecnico (relazione, SCA)120 – 1.500 €
Collaudo statico800 – 4.200 €
Verifica impianti80 – 300 €

Esempio:
In un piccolo Comune, con documentazione ordinaria, la spesa potrebbe essere limitata a 1.200 €, di cui circa 120 € per tecnico, 50 € di segreteria, 900 € per collaudo statico generico e 130 € per verifica impianti.

Perché è importante sapere quanto costa richiedere un certificato di agibilità

Sapere quanto costa richiedere un certificato di agibilità è fondamentale non solo per una corretta pianificazione economica, ma anche per la gestione consapevole di un immobile, sia esso residenziale o commerciale. Il certificato di agibilità, infatti, attesta che l’edificio o l’unità immobiliare possiede i requisiti essenziali di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico e conformità degli impianti. In sua assenza, l’immobile non può essere legalmente utilizzato, né venduto o affittato con piena validità contrattuale.

Conoscere i costi associati alla richiesta permette al proprietario di valutare in anticipo l’impatto economico e di evitare spiacevoli sorprese in fase di compravendita o locazione. Le spese non si limitano ai soli diritti amministrativi da corrispondere al Comune: vanno considerati anche i compensi dei tecnici abilitati (geometra, architetto o ingegnere) che si occupano della predisposizione della documentazione e della presentazione della pratica.

Ad esempio, un’impresa edile che ristruttura un appartamento destinato alla vendita deve preventivare i costi del certificato di agibilità come parte integrante del budget complessivo dell’operazione. In caso contrario, rischierebbe di trovarsi con un immobile invendibile o svalutato. Altro esempio riguarda un privato che intende affittare un locale commerciale: senza certificato di agibilità, il contratto potrebbe risultare nullo, con conseguenze legali ed economiche significative.

In conclusione, sapere quanto costa richiedere un certificato di agibilità non è un dettaglio secondario, ma un aspetto cruciale nella gestione immobiliare. Pianificare questa spesa consente di tutelarsi, garantire la piena abitabilità dell’immobile e mantenere il suo valore sul mercato.

 

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